Siria. Puntualizzazioni Sul Controverso Decreto Presidenziale n. 16
Ghassan Kadi 4 Oct. 2018
Traduzione Maria Antonietta Carta
Molto è stato detto in merito al decreto presidenziale n. 16, ma in realtà non è stato detto nulla sul suo contenuto e sul contesto attuale.
Le critiche al riguardo, danno l'impressione che il Decreto stia consegnando l'autorità esecutiva della Siria al Clero.
Nei video realizzati e trasmessi dagli attivisti siriani si esprime il grave timore che si intenda seguire l'Arabia Saudita nell'imporre la legge della Sharia nelle strade della Siria. Innumerevoli post ribadiscono di essere contrari all'imposizione dell'abbigliamento islamico per le donne siriane, e altre preoccupazioni simili vengono collegate a questo al Decreto. C'era anche confusione sull'origine del decreto e una grande quantità di critiche nei confronti del ministro dell'Awkaf, considerato l'ispiratore.
Un'ondata di paranoia e furia, alimentata anche dalla profonda inquietudine e indignazione verso il governo di molti analisti e attivisti, normalmente ponderati e seri.
Ho osservato tutti questi sviluppi con grande preoccupazione, non sapendo se tutti i dubbi in questione avessero un fondamento certo, fino a che non ho visionato il decreto in questione.
Per cominciare, e contrariamente alle affermazioni di molti dei suoi critici, è un decreto presidenziale e non una proposta di legge del ministro dell'Awqaf, come sostenevano questi critici.
Si tratta di un documento di 37 pagine composto da 7 sezioni e ogni sezione è divisa in capitoli. Leggendolo, cominciai a dubitare che fosse il vero documento che aveva generato un tumulto.
Ho quindi deciso di riassumere i punti principali.
L'estratto in arabo riporta citazioni virgolettate.
L'enfasi critica si è concentrata su questioni di potere politico e potere religioso, mentre le questioni relative alla gestione finanziaria e simili sono state analizzate molto brevemente.
Ghassan KadiTraduzione Maria Antonietta Carta
Documento Originale
https://intibahwakeup.blogspot.com/2018/10/the-truth-about-presidential-decree.html
Ghassan Kadi 4 Oct. 2018
Traduzione Maria Antonietta Carta
Molto è stato detto in merito al decreto presidenziale n. 16, ma in realtà non è stato detto nulla sul suo contenuto e sul contesto attuale.
Le critiche al riguardo, danno l'impressione che il Decreto stia consegnando l'autorità esecutiva della Siria al Clero.
Nei video realizzati e trasmessi dagli attivisti siriani si esprime il grave timore che si intenda seguire l'Arabia Saudita nell'imporre la legge della Sharia nelle strade della Siria. Innumerevoli post ribadiscono di essere contrari all'imposizione dell'abbigliamento islamico per le donne siriane, e altre preoccupazioni simili vengono collegate a questo al Decreto. C'era anche confusione sull'origine del decreto e una grande quantità di critiche nei confronti del ministro dell'Awkaf, considerato l'ispiratore.
Un'ondata di paranoia e furia, alimentata anche dalla profonda inquietudine e indignazione verso il governo di molti analisti e attivisti, normalmente ponderati e seri.
Ho osservato tutti questi sviluppi con grande preoccupazione, non sapendo se tutti i dubbi in questione avessero un fondamento certo, fino a che non ho visionato il decreto in questione.
Per cominciare, e contrariamente alle affermazioni di molti dei suoi critici, è un decreto presidenziale e non una proposta di legge del ministro dell'Awqaf, come sostenevano questi critici.
Si tratta di un documento di 37 pagine composto da 7 sezioni e ogni sezione è divisa in capitoli. Leggendolo, cominciai a dubitare che fosse il vero documento che aveva generato un tumulto.
Ho quindi deciso di riassumere i punti principali.
L'estratto in arabo riporta citazioni virgolettate.
L'enfasi critica si è concentrata su questioni di potere politico e potere religioso, mentre le questioni relative alla gestione finanziaria e simili sono state analizzate molto brevemente.
Il link qui fornito è per il post arabo che ho creato.
https://intibahwakeup.blogspot.com/2018/10/3-october-2018.html
Non ho intenzione di tradurlo in inglese e me ne scuso.
Coloro che sono interessati a una traduzione in inglese possono utilizzare i traduttori online. Benché questi servizi abbiano i loro limiti, sono comunque in grado di trasmettere il senso.
In breve:
Nel Decreto non c'è separazione tra Stato e Istituzione musulmana sunnita, è vero, tuttavia, mette l'istituzione religiosa sotto il controllo e l'autorità del governo civile.
Questo a mio modesto parere è un audace misura presidenziale verso la laicità.
Il Decreto impone regole per le attività religiose, l'insegnamento, la predicazione e altre questioni correlate, per assicurare che l'estremismo, vale a dire wahhabismo e Fratelli Musulmani, sia bloccato e che ai Musulmani venga insegnato che possono essere buoni Musulmani e buoni cittadini siriani allo stesso tempo.
Purtroppo, l'esperienza ci ha insegnato che, se le istituzioni religiose sono lasciate sole, possono essere infiltrate da fanatici, e il decreto n. 16 prende misure precauzionali per garantire che ciò non accadrà in futuro.
Non ho visto nel decreto alcuna allusione all'imposizione di un abbigliamento islamico per le donne.
Francamente, non ho rilevato nulla che possa giustificare l'indignazione e mi chiedo se gli indignati lo abbiano letto o addirittura si siano presi la briga di provare a cercarlo su google.
La Guerra in Siria non è finita e nel corso degli anni ho scritto molti articoli sulle azioni che i nemici della Siria hanno intrapreso per orientare gli esiti della guerra a loro favore.
Ciò di cui ora abbiamo bisogno è razionalità e informazione corretta.
È un buon inizio avere fiducia nella leadership e nei decreti del Presidente, e questa fiducia può essere ulteriormente rafforzata esaminando effettivamente i fatti e discutendo il Decreto per quello che dice, e non basandosi sulle parole e sui giudizi di alcuni estremisti.
https://intibahwakeup.blogspot.com/2018/10/3-october-2018.html
Non ho intenzione di tradurlo in inglese e me ne scuso.
Coloro che sono interessati a una traduzione in inglese possono utilizzare i traduttori online. Benché questi servizi abbiano i loro limiti, sono comunque in grado di trasmettere il senso.
In breve:
Nel Decreto non c'è separazione tra Stato e Istituzione musulmana sunnita, è vero, tuttavia, mette l'istituzione religiosa sotto il controllo e l'autorità del governo civile.
Questo a mio modesto parere è un audace misura presidenziale verso la laicità.
Il Decreto impone regole per le attività religiose, l'insegnamento, la predicazione e altre questioni correlate, per assicurare che l'estremismo, vale a dire wahhabismo e Fratelli Musulmani, sia bloccato e che ai Musulmani venga insegnato che possono essere buoni Musulmani e buoni cittadini siriani allo stesso tempo.
Purtroppo, l'esperienza ci ha insegnato che, se le istituzioni religiose sono lasciate sole, possono essere infiltrate da fanatici, e il decreto n. 16 prende misure precauzionali per garantire che ciò non accadrà in futuro.
Non ho visto nel decreto alcuna allusione all'imposizione di un abbigliamento islamico per le donne.
Francamente, non ho rilevato nulla che possa giustificare l'indignazione e mi chiedo se gli indignati lo abbiano letto o addirittura si siano presi la briga di provare a cercarlo su google.
La Guerra in Siria non è finita e nel corso degli anni ho scritto molti articoli sulle azioni che i nemici della Siria hanno intrapreso per orientare gli esiti della guerra a loro favore.
Ciò di cui ora abbiamo bisogno è razionalità e informazione corretta.
È un buon inizio avere fiducia nella leadership e nei decreti del Presidente, e questa fiducia può essere ulteriormente rafforzata esaminando effettivamente i fatti e discutendo il Decreto per quello che dice, e non basandosi sulle parole e sui giudizi di alcuni estremisti.
Ghassan KadiTraduzione Maria Antonietta Carta
Documento Originale
https://intibahwakeup.blogspot.com/2018/10/the-truth-about-presidential-decree.html
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